La Direttrice dell’Istituto di Formazione Artemisia, vista con gli occhi (e con il cuore) dei suoi allevi che sono diplomati 2022 in Counseling Relazionale
Essere a capo di una struttura come quella dell’Istituto di Formazione Artemisia è sicuramente un impegno molto faticoso che costringe a lavorare alacremente e, il più delle volte, a sacrificare ore di sonno per arrivare a fare tutto al meglio.
Coordinare le varie attività , affiancare tutti, dai docenti agli allievi, assolvere i vari compiti burocratici, tenere i contatti con le varie associazioni professionali di categoria, partecipare a convegni in cui viene invitata come relatore, occuparsi del buon funzionamento dei gruppi AMA di cui segue anche l’istruzione dei Facilitatori, sono solo alcune delle sue occupazioni.
Eppure, quando la vedi è sempre sorridente ed ha la capacità di ‘farti sentire a casa’.
Il percorso di formazione in Counseling Relazionale dell’Istituto Artemisia dura tre anni e chi si iscrive al primo anno, viene avvisato in anticipo sul fatto che, per poter diventare un buon Counselor, oltre a seguire le lezioni e studiare, dovrà lavorare molto su se stesso e vivere in prima persona ciò che apprenderà dalla teoria perché solo così, una volta diplomato, sarà in grado di assumersi la responsabilità del compito che ha scelto di assolvere dando il meglio di sé.
Arrivati a fine percorso, gli Allievi giungono a diplomarsi e questo traguardo è per loro un evento che non scorderanno più rendendosi conto di quanto, quello che avrebbe dovuto essere solo il conseguimento di un titolo di studio, li abbia portati a stare meglio con se stessi e con gli altri.
Riporto di seguito alcuni dei ringraziamenti che i Diplomati 2022 hanno inserito nelle loro tesine di diploma; li riporto fedelmente anche se in forma anonima:
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“… Solo in Artemisia sono riuscita ad accendere la luce su queste dinamiche, ritirando le proiezioni.
Il counseling mi ha insegnato a prendermi la responsabilità di fare il genitore di me stessa, di sentire e accogliere i bisogni della bambina che sono stata e di soddisfarli, con amore. Ho imparato a rendere più funzionale il mio femminile, allenando l’accoglienza delle persone così come sono. Cambiata la mia vibrazione, le dinamiche lavorative hanno cessato di vivere. Le ho lasciate andare con gratitudine…
La lezione di prova mi è piaciuta un sacco e quando Arianna alla fine ci ha chiesto che cosa ci portiamo via, mi è venuta in mente l’immagine del rafting, come metafora del percorso di counseling a venire, anche se di rafting non sapevo nulla. Per una meravigliosa sincronicità, Arianna è, tra altre mille cose, anche una guida di rafting e alla fine di questi tre anni me ne rendo conto che quello che ho vissuto è stato metaforicamente un percorso di rafting dentro un torrente in piena. Un torrente di emozioni che, a volte, mi hanno sommersa insieme alle mie sicurezze, altre volte mi hanno sbattuta sulle rocce tanto da frantumare resistenze, rigidità e illusioni, emozioni che mi hanno schiaffeggiato gelide finché ho imparato ad accettarle per lasciarle andare.
Un torrente dentro il quale la guida di Arianna mi ha insegnato a stare in equilibrio, sfruttando la centratura nel “qui e ora”, a respirare e a stare con quello che c’è, seguendo il filo delle emozioni, a sostenermi nei momenti di perdita di equilibrio, a scoprire che ho sempre con me una scatola di attrezzi che mi possono aiutare a restare a galla, a godermi della bellezza del paesaggio.
Mi sento privilegiata di aver passato questi ultimi tre anni di grandi cambiamenti planetari dentro la meravigliosa bolla energetica di Artemisia. Mi ricordo la sincronicità meravigliosa delle lezioni di Arianna nei mesi di febbraio-marzo 2020, quando il mondo piombava nella paura, nel panico: Lezione sull’elaborazione del lutto, sulla gestione della rabbia, della paura, la lezione sul perdono. Non so se avrei potuto mantenere in questi tempi di pandemia il cuore calmo, coerente, la fiducia nel processo, la certezza che tutto quello che la vita ci sta portando in questi anni ci sta rendendo più forti, uniti, consapevoli se non avessi avuto intorno la famiglia di artemisiani…
I tre anni di Artemisia sono volati, il counseling mi ha aiutato a rimuovere ostacoli interiori che impedivano il fluire limpido della vita dentro di me… Adesso so che quella cura universale è l’amore e che stiamo galleggiando nell’amore come i pesci nell’oceano…Grazie”.
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“Non è facile perdonarsi la propria vulnerabilità.
Tutti i traguardi che ho raggiunto non mi hanno mai saziata, perché la vulnerabilità non si riempie: si ascolta. Possiamo distrarci e sfuggirla per tutta la vita: ci sono tanti modi, ma quel buco è una parte di noi ed è da lì che sgorgano i nostri desideri, la forza ed il coraggio di cambiare. Inizio un percorso di Psicoterapia che mi aiuta a rimettermi in piedi, mi aiuta a comprendere la radice vera della mia sofferenza, ma sentivo che ancora non bastava…
Artemisia arriva un giorno in cui penso: “Così non ce la faccio”, troppo dolore, tanta paura e mille domande. Alla domanda più difficile di tutte – “come posso dar nuovamente valore alla mia vita?” – provo a rispondere dal mio fondo: “mi rialzo e vado avanti, verso una direzione nuova, che non può indicarmi nessuno. Perché è la mia”. Ci sono momenti della vita in cui tu non sai se quella sarà la strada giusta ma sarà l’istinto a guidarti. Quando sono arrivata in Artemisia la mia cassetta degli attrezzi era piena di attrezzi arrugginiti, rotti e inutili. Il mio sguardo non andava oltre alla sera ed il futuro era una parola che per me non aveva più significato.
Alla prima lezione mi arrivano molte parole, tanti sguardi e continui sorrisi. Scrivo tutto ciò che viene detto, ma una frase mi rimane dentro è: mi salvo da sola! Ma come si fa? Vado via piena di speranza. Ad ogni lezione gli attrezzi della mia cassetta vengono sostituiti con attrezzi più moderni, funzionali ed efficaci: pretesa, lamentela, accusa, perdono, empatia, disidentificazione, individuazione ..ciotola rovesciata.
Nel pieno della mia vulnerabilità, mi sono ritrovata. Scardinare narrazioni di me stessa ancorate al passato è stato per me la più grande rivoluzione e presa di responsabilità nella costruzione della mia realizzazione e felicità! Con la scuola di Counseling ho compreso che ero io la prima ad abbandonarmi e che volevo partire da me, dalle mie potenzialità che fino a quel momento non riuscivo a vedere.
Ad Artemisia devo tanto, ai miei compagni di corso e per Arianna provo immensa gratitudine. Ho avuto bisogno di molto tempo per capire che potevo fidarmi di lei, che non era lei la mia minaccia, ma la minaccia più grande era ciò che pensavo io di me… Il mio futuro non mi fa più paura, ho tanti progetti che rallegrano il mio cuore e il vivere qui ed ora mi fa sentire che do valore alla mia vita ogni giorno”.
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“Credo che accogliere sia il primo passo per riuscire ad accettarsi.
Nel primo colloquio che feci con Arianna sperimentai il contatto con le emozioni e mi ricordo che le dissi: “Wow!!! Queste sono le emozioni??!!” Non ci potevo credere, avevo avuto la possibilità di sperimentare in modo consapevole ciò che fino ad allora era energia che mi spostava su e giù, a destra e a sinistra, senza alcuna possibilità per me di carpirne il senso…
Fu bellissimo vedere all’opera i più grandi e dentro di me non vedevo l’ora di mettermi alla prova. Finalmente avevo trovato qualcosa che facesse al caso mio, che rispecchiasse la mia personalità e che mi desse modo di sfruttare le qualità che il mio tranquillizzante e il mio sensibile mettevano a disposizione: ascolto, silenzio, empatia. Beh, devo dire che non fu tutto rose e fiori. Entrarono in gioco il giudizio e il sabotatore, soprattutto facendo colloqui esterni, ma più andavo avanti e più ottenevo dei risultati, più io mi sentivo sicura.
Pian piano ho imparato a diventare genitore di me stessa, a darmi cioè tutto ciò che andavo cercando negli altri: approvazione, accettazione, amore, famiglia… Non mi rimane che ringraziare… Arianna, che, attraverso la sua forza mi ha fatto sentire meno sola nella ricerca di me stessa”.
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“… Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe perché le spaccature, le fratture e le ferite sono percepite come l’effetto di una colpa in quanto la nostra cultura ci ha insegnato che esistono solo due opzioni: o intatto o rotto.
Ma la vita è rottura ed integrità insieme; il dolore fa parte della vita, ti ricorda che sei vivo e quando passa ti ritrovi un po’ cambiato, più saggio a volte, più consapevole… voglio ringraziare me stessa…
Una delle risorse che mi riconosco di più è sicuramente il coraggio (cor-aggio) che significa avere cuore, agire col cuore e quindi: “testa alta, petto in fuori” e via andare tanto ti dico un segreto: se ti nascondi dietro un dito, ti vedono! E poi il perdono (per-dono), la capacità di trasformare qualsiasi cosa accada nella vita in un dono e per farlo ci vuole coraggio perché perdonare con il cuore è tutta un’altra storia!
Ringrazio la donna che sono oggi e quella che sono stata, quella che cerca sempre di migliorarsi e che non smette mai di sognare, quella che continua a mettersi in gioco e che non si arrende…
Ringrazio Arianna, donna dagli occhi azzurro cielo, per avermi accompagnata e sostenuta con dolcezza nel mio percorso iniziato ormai dodici anni fa prima come cliente e poi come allieva di Artemisia. Come tutte le cose avvengono nel momento giusto; non esiste casualità ma solo sincronicità. Alla fine ce l’ho fatta ad iscrivermi,ora ho capito cosa voglio fare da grande!”
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“La domanda che mi sono posto mentre iniziavo a scrivere la tesina è la seguente: il mio percorso è giunto al termine o sta iniziando?
Di certo Artemisia mi ha aiutato ad arrivare fino a qui, a spianare la strada verso la direzione giusta per me, la direzione dell’autoconsapevolezza. Mi ha accompagnato nel viaggio alla scoperta di nuove consapevolezze su me stesso e sugli esseri umani, sul mio funzionamento emotivo e caratteriale; consapevolezze che ho messo, a mano a mano, nel mio bagaglio durante questi 3 anni di formazione come basi per migliorare ulteriormente il cammino della vita. Insieme alle consapevolezze ho acquisito altri strumenti utili per la professione di counselor relazionale, messi nella famosa cassetta degli attrezzi citata più volte da Arianna.
In conclusione voglio ringraziare tutte le persone che ho incontrato e hanno trascorso con me questo cammino, anche solo per aver contribuito con la propria presenza, con il proprio modo di relazionarsi; un grazie ad ogni sguardo incrociato, ad ogni parola detta con il cuore e ad ogni silenzio condiviso.
Scontato ovviamente ringraziare Arianna Garrone, donna instancabile che con la sua dedizione al lavoro, si mette al servizio con amore per tirar fuori il meglio dai suoi corsisti compreso me… Ah dimenticavo:
La risposta che ho trovato per la domanda con cui ho esordito è che per ogni fine c’è un nuovo inizio”.
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“… Seguono degli anni di ricerca interiore facendo dei corsi di auto-conoscenza molto teorici, ma sogno di fare un percorso esperienziale, una scuola di Counseling.
E la meraviglia accade nel 2019 quando Arianna mi accetta nella sua scuola.
Inizio timidamente a voler vedere chi sono, e scopro che stare nascosta dietro ad altre persone, stare zitta, questa alta vergogna che avevo non erano segni di modestia o umiltà ma segnali di un grande Ego. Allora inizio a mettermi in gioco.
Dopo un po’ di mesi dall’inizio della scuola, Arianna ci chiede, chi vuole fare da cliente? Eravamo al Master con tutta l’Artemisia e io avevo un bisogno, anzi adesso riconosco che avevo una pretesa, che il Counselor mi chiarisse una dinamica relazionale con mia suocera…
Arriva nel secondo anno una difficoltà. Al Master avevamo la lezione sulle carte Dixit. Il giorno prima mando un messaggio ad Arianna dove cerco di giustificare che non mi sento di partecipare a quella lezione in quanto io non sono per niente creativa e non riesco mai a cogliere le suggestioni di quelle carte con immagini così strane e strambe e Arianna mi dice: “fai come ti senti!” Ma dopo quella risposta, il mio panico si sciolse, decisi di partecipare e accadde un’altra cosa stupefacente!…
Concludo ringraziando di cuore… e un grazie speciale a te Arianna per la delicatezza e la comprensione con quale mi hai accolta sempre”.
Chiedo ad Arianna Garrone come si senta nel leggere i ringraziamenti dei suoi ‘Ragazzi’ e lei non risponde mentre i suoi occhi si velano di una leggera rugiada e mi stampa un sorriso talmente dolce che non è possibile descriverlo a parole.
Il sorriso, al di là e al di sopra di qualunque intoppo, è la sua cifra ed è ciò che i suoi Ragazzi ‘si portano via’. Il suo è il sorriso rassicurante di chi ti accoglie, ti ascolta, ti segue, ti supporta anche quando deve dirti cose difficili da ascoltare ed accettare; è il sorriso beato di chi ama ciò che fa e si prende cura di chi la vita le porta, in un percorso comune, che durerà per sempre.
Siamo ‘Anime in cammino’ ed il proseguire insieme nel lungo viaggio della vita, aiuta a mitigare la fatica, a superare gli ostacoli, a ritrovare conforto nei momenti di riposo, a continuare imperterriti verso la mèta, tappa dopo tappa, sempre con il sorriso.
per informazioni: Telefona al 3455740517
opure invia mail a: artemisia@formazionepersona.it
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Nicoletta Viali – Comunicazione e Ufficio Stampa Istituto Artemisia