Counseling e Filosofia un buon connubio nel corso di Counseling Relazionale dell’Istituto di Formazione Artemisia
Se vi piacciono i ‘gialli’ avventurosi in cui l’investigazione supera di gran lunga fatti e finale, la Filosofia fa al caso Vostro!
La Filosofia, infatti, è la materia dell’Uomo che investiga se stesso ed il Tutto in ogni suo aspetto alla ricerca di risposte alle fatidiche tre domande: “Da dove veniamo” – “Chi siamo” – “Dove andiamo”. Queste domande, nel “giallo” della vita umana sono il tema dell’investigazione che da sempre l’Uomo si pone e che si porrà fino alla fine del mondo perché, pur avanzando nell’Amore della Sapienza (Filosofia), la risposta ultima la si troverà solo quando il vero Essere nell’Uomo sarà in altra dimensione che non è certamente quella terrena.
In realtà: chi è un filosofo? Uno che studia le cose dette da altri per farne i capisaldi della sua esistenza? Proprio no! Il Filosofo è l’investigatore che studia ciò a cui sono giunti altri, per poi proseguire la ricerca con il suo intelletto, tramite il suo sentire.
Alla fine, se ci pensate, siamo tutti un po’ filosofi! Proprio per questo, nel corso triennale di Counseling Relazionale dell’Istituto di Formazione Artemisia, Arianna Garrone ha voluto inserire questa lezione di “Appunti di Counseling e Filosofia” tenuta da Laura Colombo.
Laura Colombo, è laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino, Counselor Relazionale con formazione triennale e iscritta Assocounseling, Coach Professionista, docente presso l’Istituto Artemisia. Esercita la professione presso il suo studio conducendo colloqui individuali e di coppia. Opera anche in ambito aziendale e sociale lavorando con gruppi e istituzioni.
La nostra prima domanda per Lei è: Perché parlare di Filosofia?
“Viviamo in un periodo storico in cui la Filosofia è spesso bistrattata ed etichettata come “inutile”, ed il filosofo viene dipinto come un individuo estraneo al mondo reale. Credo che la filosofia ci possa invece fornire un modo per rallentare dalla frenesia quotidiana e metterci in ascolto dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, di fare un passo indietro rispetto la realtà in cui siamo immersi e farci adottare nuove prospettive, mettere in discussione e costruire qualcosa che è affine con chi siamo davvero e vogliamo essere”.
Quale attinenza ci può essere tra Counseling e Filosofia?
“Con il counseling accompagniamo il cliente a scoprire le proprie risorse e a trovare la SUA strada per conseguire un benessere migliore.
Epicuro già nel 300 a.C. esortava le persone a trovare in se stesse la forza e le risorse per vincere le proprie paure, le proprie preoccupazioni, senza rendersi schiavo di pregiudizi o limitandosi a soddisfare le proprie esigenze primarie.
Socrate dialogava con la gente esortandola a mettere in discussione le proprie convinzioni e a conoscersi in quanto “uomini” al fine di poter condurre una vita piena, serena e consapevole.
Attraverso un percorso di counseling il cliente ha la possibilità di andare a sviluppare una maggiore consapevolezza della propria interiorità e delle dinamiche di relazione che mette in atto ogni giorno, il risultato è il cambiamento orientato ad un maggiore benessere, oggi come allora”.
Secondo Lei, cosa vuol dire: prendila con Filosofia?
“Per me “prendila con Filosofia” vuol dire cercare di non farsi fagocitare da ciò che ci circonda, cercare di ampliare i propri orizzonti, mettersi nei panni dell’altro e, per quanto possibile, avere una visione aerea degli avvenimenti che ci accadono. A mio avviso la filosofia ci permette di soffermarci e riflettere, stimola la capacità critica e la curiosità”.
Ci sono strumenti di Filosofia che si possono inserire nella cassetta degli attrezzi di un Counselor?
“A mio avviso i principali strumenti che la Filosofia ci dona sono la presenza nel qui e ora, intesa come presenza e centratura nel momento presente, l’unica parte di tempo su cui abbiamo potere di scelta e strumento indispensabile per poter svolgere un efficace colloquio di counseling.
L’ironia, importante e delicato strumento che, se usato in modo funzionale, può contribuire a sostenere il cliente nell’adottare una prospettiva più ampia rispetto alla difficoltà che sta affrontando.
Possiamo inoltre apprendere un atteggiamento di apertura e curiosità verso l’altro, fondamentale in una professione di aiuto come questa. Mettere in atto la risorsa della curiosità, inoltre, ci consente di avvicinarci al cliente senza pregiudizi, nutrire la fiducia nel processo di cambiamento.
Per ultimo, ma non meno importante, il dialogare, il fare domande mirate che accompagnino il cliente nella scoperta di sé stesso e verso l’attivazione delle proprie risorse”.
per informazioni corsi: Telefona al 3455740517
oppure invia mail a: artemisia@formazionepersona.it
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Nicoletta Viali – Comunicazione e Ufficio Stampa Istituto Artemisia