Nell’articolo, l’intervista ad Arianna Garrone che, oltre ad essere la Direttrice dell’Istituto Artemisia, è anche l’insegnante di Counseling Espressivo.
Il Counseling Espressivo nelle relazioni d’aiuto è un metodo di intervento che utilizza la creatività, risorsa insita in ogni persona, per compiere un percorso che aiuta il cliente a riconoscere e ad esprimere le sue emozioni diventandone consapevole. È un tipo di intervento fruibile in ogni caso ma diventa ancor più utile quando l’individuo non riesce a cogliere il suo sentire più profondo e ad esprimerlo a parole.
Esattamente come fanno i bambini, utilizzare linee, forme, figure e colori per esprimere le proprie emozioni, senza pensare al risultato finale e con spontaneità in un gioco appassionante e divertente, favorisce l’espressione personale e consente di accrescere la propria consapevolezza. Grazie a questa nuova presa di coscienza, si possono adottare ed agire nuovi schemi di comportamento migliorando le proprie capacità comunicative e relazionali aumentando, così, il proprio benessere psicofisico.
L’Intervista ad Arianna Garrone
Inserita nel programma del corso triennale per Counselor relazionali dell’Istituto di Formazione Artemisia, la lezione di Counseling Espressivo è tenuta da Arianna Garrone e le chiediamo: quale è l’importanza di questa metodica e come funziona?
“Il Counseling Espressivo utilizza l’arte in tutte le sue forme per aiutare il cliente a raggiungere uno stato di ben-essere psico-fisico ed ha due funzioni essenziali: la prima è rivolta all’interno di sé, per esplorare il proprio mondo interiore, ed è un obiettivo che permette di mettere a fuoco l’ambiente circostante e la relazione con esso. La seconda è di riuscire ad esprimere la parte più genuina di sé, le emozioni anche più nascoste o ignorate, arrivando ad una maggiore consapevolezza e all’accettazione di più parti di sé, talvolta anche in conflitto tra loro; tale consapevolezza e la seguente accettazione rappresentano il punto di partenza per la trasformazione ed il cambiamento.
L’espressione artistica è un mezzo per comunicare ed esprimere il mondo interiore (immagini, pensieri, emozioni, fantasie): è un linguaggio non verbale, che funziona per analogie, per associazioni e intuizioni. È un linguaggio capace di trasformare l’intensità delle emozioni in immagini esterne, che hanno corpo e vita propri. È così che, attraverso l’espressione (nel senso di “mettere fuori di sé”), anche le emozioni più forti, altrimenti inespresse, possono essere lenite, perché, comunque, esprimendole, si prende distanza da esse, iniziando un processo di catarsi. Attraverso il prodotto artistico possono essere attivate anche le risorse del cliente, ovvero la sua capacità di elaborare il suo vissuto dandogli una forma e, quindi, oggettivarlo.
Il Counseling Espressivo si concentra sul processo creativo, ovvero il modo con cui il cliente crea, si esprime, lasciando fluire liberamente le emozioni, senza preoccuparsi del risultato estetico. Attraverso l’arte, infatti, si uniscono le due parti mente e corpo: il corpo ha dentro di sé le risorse e la mente riesce a trovare il linguaggio adatto per esprimerle. Infatti il processo creativo porta in superficie prospettive nuove, quindi permette un adattamento diverso della persona alla realtà che lo circonda: trasformato dall’arte, il cliente trasforma a sua volta il suo rapporto con l’ambiente”.
Counseling Espressivo in pratica
Quali sono le tecniche più indicate per avere i migliori risultati?
“In realtà, non c’è una tecnica più efficace in assoluto ma il metodo si sceglie di volta in volta in funzione della persona e delle sue esigenze. A volte, per esempio, capita che la persona di riferimento, abbia un giudice interiore molto attivo che gli nega la possibilità di espressione a causa della credenza di ‘non essere bravo a disegnare’ quindi occorre rivolgersi ad altre tecniche come, ad esempio, il collage che non richiede una particolare abilità artistica in quanto utilizza solo l’impiego delle forbici e della colla.
Quando sia richiesta un’indagine più profonda della parte più nascosta della psiche si può utilizzare lo strumento del màndala che, tradizionalmente nelle culture orientali e poi ripreso da Jung, è un ottimo strumento in grado di intensificare la concentrazione sul sé interiore. Un buon metodo per cogliere il messaggio dell’inconscio, che è la parte più profonda della nostra psiche, e nel disegnare il nostro màndala, creiamo un simbolo chiaro ed intelligibile di chi siamo in quel preciso momento”.
Poiché in Artemisia gli studenti sono coinvolti in un percorso di crescita evolutiva e, quindi, devono sperimentare in prima persona le varie tecniche studiate per poi poterle applicare con cognizione di causa nelle relazioni d’aiuto con i loro clienti, quali sono i loro riscontri del corso appena tenuto?
“In base all’intento scelto all’inizio della lezione, molto spesso gli allievi trovano soluzioni che, magari, cercavano da tempo e non riuscivano a trovare. Ecco perché, i dati salienti sono la sorpresa e lo stupore causati dall’evidenza che strumenti così semplici aiutano realmente ad avere maggior comprensione di sé stessi e del mondo che ci circonda”.
per informazioni e prenotazioni: 345 5740517 artemisia@formazionepersona.it
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Nicoletta Viali – Ufficio Stampa e Comunicazione Istituto Artemisia