In questa breve intervista, Patrizia Messina ci spiega come il Coaching può aiutare nei casi di bambini con disturbi di apprendimento.
All’interno del programma delle lezioni per il corso triennale di formazione di Counseling Relazionale dell’Istituto Artemisia, diretto da Arianna Garrone, è inserita la lezione sui Disturbi di Apprendimento tenuta da Patrizia Messina.
Patrizia Messina è una Coach esperta dei processi di apprendimento che, dopo quasi 10 anni di esperienza nell’assistenza e nel potenziamento di studenti con qualche difficoltà scolastica, ha deciso di mettere a disposizione la sua formazione e le sue informazioni per supportare studenti, famiglie ed insegnanti.
L’intervista
La nostra prima domanda per Lei è: cosa si intende per Disturbi Specifici di apprendimento?
“I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono un gruppo di disturbi di origine neurobiologica delle abilità di base che interferiscono con il normale apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo.
I DSA si distinguono:
- Dislessia: disturbo della lettura che si esprime a livello base della decodifica del testo;
- Disortografia: disturbo della scrittura;
- Discalculia: disturbo delle abilità relative al mondo dei numeri e del calcolo;
- Disgrafia: disturbo della scrittura che si esprime a livello della grafia (aspetti grafo-motori)”.
Quali sono le figure che ruotano intorno ai Disturbi di Apprendimento?
“Ci sono diverse figure a partire dai genitori, dagli insegnanti, che segnalano eventuali difficoltà del bambino alla famiglia. In particolare, se l’insegnante rileva difficoltà nel rendimento scolastico del bambino, con ritardo nell’apprendimento della letto-scrittura o carenze negli apprendimenti di fatti matematici, può invitare la famiglia a fare una visita specialistica in modo che le figure professionali pertinenti sottopongano il bambino a una serie di test finalizzati, psicologi e neuropsicologi dello sviluppo esperti in Psicopatologia dell’apprendimento e Neuropsichiatri Infantili, Logopedisti, Grafomotricisti, Foniatri e Tutor.
Sicuramente, non ha bisogno di un insegnante di sostegno, che interviene solo ed esclusivamente nel caso di bambini e ragazzi con disabilità (fisiche, mentali, cognitive) e disturbi comportamentali.
È un mondo in cui ruotano veramente tante figure, che dovrebbero avere la caratteristica di poter lavorare in sinergia fra loro, per garantire l’apprendimento ad uno studente in difficoltà”.
Il Coaching come ausilio
Come potrebbe intervenire il Coaching in questo percorso di difficoltà scolastiche?
“Sicuramente è possibile sostenere gli insegnanti, i genitori e motivare gli studenti nella scuola, ricorrendo al coaching.
Con il Coaching è possibile supportare famiglia, bambini e ragazzi, ad apprendere nuovi strumenti che servono a migliorare la comunicazione e a ridurre la conflittualità genitoriali e anche a compiere scelte educative con maggiori consapevolezza e sicurezza, partendo dalla situazione attuale di difficoltà per dare un supporto ad un orientamento verso il futuro.
Rispetto ai giovani il Coaching, unito al tutoring, può contribuire al superamento dell’accettazione e del superamento delle difficoltà scolastiche, permettendo di progettare cambiamenti realizzabili e in sintonia con i propri talenti”.
Ringraziamo Patrizia Messina per la sua disponibilità e la gentilezza con cui ha voluto rispondere alle nostre domande.
per informazioni corsi: Telefona al 3455740517
oppure invia mail a: artemisia@formazionepersona.it
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Nicoletta Viali – Comunicazione e Ufficio Stampa Istituto Artemisia